Satriani/Lavigne

Tra un live al Torino comics e l’altro, registrazioni di nuove canzoni e articoli vari mi sembra giusto prendersi un attimo di pausa, no? e quindi via, il 23 Aprile si va a Padova a vedere Avril Lavigne e il giorno dopo Satriani a Milano, perché qua si fa sul serio 😂

Come sempre in compagnia del vecchio rocker, saltiamo sull’Enterprise fino alla venue, la Kioene Arena. Appena arrivati diamo uno sguardo alla fauna locale: un buon 90% della gente sono ragazze, età media di, bho, 20 anni? vabbè, comunque ne dimostrano forse 12. Più personaggi di noi praticamente ci sono solo i gruppi che suonano 😂 a proposito, oltre ad Avril Lavigne ci sono anche due gruppi spalla, Phem e le Girlfriends.

Mentre aspettiamo che aprano i cancelli mi sfreccia davanti in skateboard un biondo iper tatuato che mi sembra essere il chitarrista di Avril, così lo blocco per una foto veloce. Solo un paio di giorni dopo scopro che è in realtà il cantante delle Girlfriends… Oh, cosa volete, si assomigliano !

Una volta dentro riesco ad intrufolarmi nelle parterre prima che entri il grosso del pubblico, quindi mi ritrovo subito a pochi metri dalle transenne e intanto che suona il primo gruppo approfitto per farmi strada sgomitando un po’.. un ninja praticamente 😂😂

Quando parte la intro della Lavigne sono praticamente sotto al palco, così vicino che quando si ferma in mezzo allo stage a cantare riesco a contarle i capelli all’aria per l’umidità 😂 Parte con un singolo del nuovo album che cattura subito la folla (e non la mollerà più per tutto lo show), la gente canta i ritornelli a squarciagola e lei ci mette del suo per attirare l’attenzione muovendosi senza sosta da un punto all’altro del palco, con un fracco di luci colorate e gag varie, coriandoli, macchine del fumo…

Insomma, uno show in pieno American-style! Dopo circa un’ora più una decina di minuti di encore finisce tutto, ma comunque non ci si può lamentare, meglio uno show breve ma intenso che quei live di due ore e mezza che sono una palla 😂

Ma aspettate, perché non è mica finita qui.

Io, il vecchio rocker e la bodyguard arriviamo a Milano alle 19, usciamo dal parcheggio sotteraneo a fianco al retro del Teatro dal Verme e chi vediamo? Joe scortato dalle sue guardie del corpo che entra nel backstage; riesco solo a fargli una foto al volo. (quel simpaticone non si ferma nemmeno a salutare i colleghi!)

Che dire di Satriani? Lo conosciamo dagli anni 80′, la tecnica è quella, non è cambiata, la performance live con basso, batteria e un tastierista/chitarrista è ottima, qualche piccola sbavatura ma in oltre due ore di live set ci può stare.

Unica pecca dopo il masterpiece The Extremist sono proprio le canzoni: il suo marchio di fabbrica sono song strumentali sì, ma molto orecchiabili, “ascoltabili”. Negli ultimi 30 anni si sono susseguiti album con una manciata di questi pezzi, mentre il resto… Anche dal vivo è molto marcato lo stacco tra canzoni come Surfing with the Alien, Summer Song, Flying in a Blue Dream e le altre songs.

In ogni caso non si poteva perdere un’icona che ci ha regalato un nuovo modo di intendere la musica rock strumentale… Iconicamente iconico!

Alla prossima per nuove, mirabolanti avventure

IN ROCK WE TRUST

Lemmy Kilmister